I colori dell'arcobaleno


 

 


  

Lo sapevate che i colori dell’arcobaleno vengono considerati dagli scienziati  meno di sette? 

Ma partiamo dall'inizio.

Isaac Newton fu il primo a scoprire che la luce bianca è composta dalla somma di tutti i colori dello spettro. Il trattato  L'Opticks, trattato scientifico scritto da Newton e composto da tre libri fu pubblicato per la prima volta nel 1704, e preso come riferimento per tutto il secolo.

Nel periodo tra il 1665 e il 1667 Isaac Newton si trasferì in campagna , nella sua casa natale di Woolsthorpe, per allontanarsi da Londra gravemente colpita dalla peste.
 
Ilperiodo che Newton trascorre a Woolsthorpe, verrà poi dichiarato come l’annus mirabilis a livello scientifico di Newton. In quest’anno infatti egli eseguirà   molti tra i suoi più importanti esperimenti e formulerà alcune delle sue fondamentali idee, compresa la teoria del colore. Considerato il fondatore della moderna scienza del colore Isaac Newton scompose la luce bianca  del sole utilizzando un prisma di vetro.



Attraverso l’esperimento Newton scoprì come la luce bianca si scomponesse in vari colori. In questo modo potè spiegare anche la formazione dell’arcobaleno.

Infatti anche se a noi, la luce del Sole appare bianca, la luce è un'onda elettromagnetica caratterizzata da una lunghezza d'onda che si misura in nanometri. Ci sono lunghezze d'onda visibili e non visibili all'occhio umano. Ovviamente per il colore, a noi ci interessano le onde visibili per le quali, a ciascuna frequenza delle onde, corrisponde un determinato colore. La luce visibile si suddivide in lunghezze d'onda che ci permettono di distinguere il rosso, l' arancio, il giallo, il verde,l' azzurro, e il violetto, che è quello che vediamo quando dopo un temporale, o anche vicino ad una cascata,  nell'aria, rimangono sospese delle goccioline d'acqua. La luce del Sole attraversa queste goccioline, ogni piccola goccia agisce  come un piccolo prisma e viene scomposta nei colori che la formano, dando vita all' arcobaleno



 

In generale quindi gli oggetti vengono visti da noi di un certo colore a seconda delle onde luminose assorbite e riflesse dalla loro superficie.


I colori derivati dalla scomposizione della luce evidenziati da Newton risultarono 5: Rosso, Giallo, Verde, Blu e Viola ma Newton ne aggiunse altri due: arancio e indaco per poterli meglio collegare con le note musicali che sono appunto sette.

In una lettera Newton infatti scrisse:

"È possibile che il colore possa essere distinto nei suoi principali gradi, rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto scuro, con lo stesso principio per cui il suono in una ottava è graduato in toni. "


Nello schema Newton assegnò ad ogni colore un arco diverso in funzione di corrispondenze con le sette note musicali (qui con notazione dall’alfabeto).

  • A = La
  • B = Si
  • C = Do
  • D = Re
  • E = Mi
  • F = Fa
  • G = Sol

Questo disco gli permise di spiegare come la luce bianca fosse una combinazione dei colori dell'arcobaleno. Facendolo ruotare infatti si ottiene l'illusione che i colori tendano ad uniformarsi e a diventare bianchi. I settori circolari colorati del cerchio di Newton sono di dimensioni diseguali, essendo basate sugli intervalli di una scala musicale dorica.

Alla luce degli studi più recenti a proposito del colore indaco, classificato come uno dei colori dell’arcobaleno,  i fisici moderni sono quasi tutti concordi nell’escluderlo dall’arcobaleno. L’indaco, un colore violetto tendente all’ azzurro, è un colore non così facile da definire e separare dal colore blu e viola.

L’arcobaleno risulterebbe quindi formato da 6 colori e non da 7.

Con la teoria di Newton il colore venne visto con altri occhi e diede l'avvio alla  teoria del colore  così come la conosciamo ai giorni nostri.

Nel prossimo post parlerò proprio di questo. La storia continua...


 



 


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