Il Cerchio Cromatico

Come abbiamo visto nello scorso post sull'arcobaleno il primo cerchio cromatico lo si deve a Isaac Newton anche se disegnato diversamente da come siamo abituati a conoscerlo ai giorni nostri.


Tra i primi che disegnarono un cerchio molto simile a quello che siamo abituati a vedere fu  Moses Harris nel 1766 dove sono già evidenziati e riconosciuti i tre colori pigmento primari nella sintesi sottrattiva: il rosso, giallo e blu con il colore nero, somma della mescolanza dei tre colori.

Era diviso in 18 settori invece dei soliti 12 in quanto ad ogni coppia di colore tipo arancio-rosso subito dopo veniva affiancata rosso-arancio che così si avvicinava al colore vicino arancio , oppure verde-giallo aveva vicino la coppia giallo-verde per avvicinarsi al colore verde adiacente eccetera così da aggiungere 6 coppie alla 12 che solitamente conosciamo.

Anche lo scrittore  Johann Wolfgang Goethe disegnò un suo cerchio cromatico  e nel 1810 nella sua “dottrina dei colori” contestò la teoria di Isaac Newton,  di cui avevo parlato in un mio post che potete trovare QUI


E' invece del 1861 il più conosciuto cerchio di 72 colori del chimico francese Michel Eugène Chevreul che studiò più specificatamente la teoria del cosiddetto  contrasto simultaneo dato dall'accostamento di due colori posti vicini. Chevreul sperimentò come si potesse avere un aumento di luminosità se si accostavano  due colori  che fossero stati complementari, posizionati opposti nel cerchio cromatico.

Successivamente molti altri artisti svilupparono altri cerchi, altri schemi come Albert Munsell nel 1915 che studiò un  vero e proprio sistema Munsell dei colori  definendo i colori in base a tre coordinate: tonalità , luminosità e saturazione.

 

Ma é con L’arte del colore di Itten  che si arriva alla versione più nota del cerchio cromatico.



Nemmeno questo  però può ritenersi il cerchio cromatico definitivo in quanto non tiene conto del punto di vista della colorimetria. La  colorimetria ha sperimentato che sovrapponendo i tre colori rosso, verde e blu é possibile riprodurre  qualunque sensazione riprodotta dall'occhio umano. Ecco quindi il cerchio RGB che ha come colori primari il rosso, verde e blu.


RGB è un modello di colori di tipo additivo: dove la somma  proporzionata uguale dei tre colori (Red, Green, Blue) ha come risultato finale il bianco, la luce bianca.

Il Modello RGB è quello che viene usato nel nostro monitor del Computer, tv, Ipad, eccetera per intenderci. La mescolanza invece dei tre colori in porzioni differenti e non uguali tra i tre colori RGB crea tutto lo spettro di colori che noi percepiamo.

Per quanto riguarda invece il modello di colori sottrattivo, ci riferiamo ai pigmenti che era poi  anche il modello a cui si riferiva il cerchio di Itten.

Con l'avvento della stampa si è però scoperto che i veri colori primari, da cui si possono derivare tutti i colori percepiti sono il magenta, il ciano e il giallo e non il rosso, giallo, blu come si riferiva il cerchio di Itten. Da qui quindi l'acronimo CMYK dove C=Ciano, M=Magenta, Y=Yellow cioè giallo e K= Nero

 


 

Risale al 1722 l'ipotesi che per produrre tutti i colori ne bastassero un numero limitato. Jacob Christoph Le Blon, inventore del sistema di stampa a tre colori scrisse nel suo libro Coloritto; or the Harmony of Colouring in Painting del 1725, 

La pittura può rappresentare tutti gli oggetti visibili con tre colori: giallo, rosso e blu; tutti gli altri colori possono essere formati da questi tre, che chiamo primitivi […] E una miscela di questi tre colori originari produce un nero e anche qualsiasi altro colore. […] Sto parlando solo di colori materiali, o quelli usati dai pittori”.


I primari quindi sono il giallo, magenta e ciano i quali sono gli unici che possono condurre ai secondari e terziari perfetti. Viene aggiunto il nero (K) perché dalla mescolanza dei tre primari non si riesce ad avere un nero perfetto, ma solo un grigio-nerastro.


In ogni caso per quanto riguarda la creazione della palette, l'utilizzo di schemi e contrasti, devo dire che sia utilizzando un cerchio che tiene contro della sintesi sottrattiva, sia utilizzando un cerchio che tiene conto della sintesi additiva,  sia utilizzando il cerchio di Itten mi sono sempre trovata a mio agio utilizzando complementari e schemi. 

Penso che il cerchio sia  una convenzione a cui fare riferimento, flessibile e amico in ogni occasione in cui si ha bisogno di aiuto nel mondo colore. 

Il cerchio dei colori spero che vi sia piaciuto e che questo mio post vi possa servire per capire meglio la  sua storia. Ovviamente è  una storia ridotta e molto si potrebbe ancora dire..qualcosa spero di aggiungere in qualche altro mio prossimo post. 






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