Sfumature di nero

I pigmenti che assorbono la luce piuttosto  che rifletterla danno luogo al nero. Diversi pigmenti che assorbono la luce in modo differente creano quindi diversi neri.

Il Primo nero che conosciamo è il cosiddetto nero animale, noto fin dalla preistoria. Si ottiene bollendo e successivamente calcinando le ossa di mammiferi, come ad esempio quelle dei bovini. Un nero animale molto usato nel passato, ora per fortuna sintetico, era il nero avorio, realizzato con le ceneri  delle zanne di elefante.

Un pigmento molto fine, utilizzato soprattutto come inchiostro per la scrittura è il nero fumo che può essere facilmente prodotto accendendo una candela o una lanterna, aggiungendo acqua e gomma arabica ai resti della combustione per evitare il raggrumarsi della soluzione. Gli antichi cinesi usavano profumarlo con fiori e miele

Il nero di seppia, anche questo per lo più usato nel passato, era ottenuto manipolando ed essiccando  il liquido secreto dalle ghiandole di tutti i cefalopodi e quindi non soltanto delle seppie, ma anche  il liquido di polpi, calamari e totani.  Il liquido emesso dai polpi è di colore nero,  i totani e calamari hanno un liquido che tende al blu, il liquido delle seppie tende  per lo più al bruno.

E per restare sul bruno, come non ricordare il Nero o Bruno di Mummia. Questo pigmento veniva ricavato dalla triturazione e dalla riduzione in polvere di mummie egiziane. Ma "ci sono numerose testimonianze sul commercio di mummie improvvisate ottenute a partire dai cadaveri di schiavi e criminali" (*) Pare che  Tintoretto impreziosisse le tele con questo particolare colore di cui amava le particolari sfumature. Questo pigmento iniziò ad essere usato ad inizio del XII secolo fino al Novecento.

Finiamo questo breve elenco con Il nero vite,  pigmento pittorico noto già ai Greci, prodotto carbonizzando i tralci di vite. Miscelato ai bianchi  questo particolare nero ha la capacità di creare grigi neutri e molto stabili. Il pittore Jan Vermeer lo impiegò negli effetti chiaro scuri dell’abito della donna che legge una lettera davanti alla finestra.

Differenti pigmenti differenti sfumature, ma "il nero, comunque, è sempre il colore predominante (...) Ogni anno qualche nuovo colore viene dichiarato il " nuovo nero" (...) Quando troverò un colore più scuro del nero l'indosserò, - pare che abbia affermato Coco Chanel; -fino ad allora vestirò di nero" (**)

Ed è questo di cui si parlerà nei prossimi post in pillole: dell'uso del nero nell'arte e nella moda e del colore più nero che c'è.



(*) Kassia St Clair, Atlante sentimentale dei colori, Utet, pag.272

(**) David Scott Kastan cone Stephen Farthing, Sul colore, Einaudi, pag.181

In generale Michel Pastoureau, Nero. Storia di un colore, Ponte alle Grazie



 

 



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