Il giallo Van Gogh

 I pigmenti gialli naturali derivano soprattutto da terre in cui sia presente l’ossido di ferro. A seconda della quantità e della qualità dell’ossido di ferro contenuto nella terra la tonalità del giallo può essere più o meno calda, intensa, chiara o scura.

Tra i vari gialli più comunemente usati ricordo il giallo di cadmio composto da solfuri di cadmio che può essere prodotto sia naturalmente che sinteticamente. Questo colore è alquanto resistente, coprente e mescolato con gli azzurri genera dei verdi molto vividi mentre con i rossi si ottengono particolari tonalità aranciate

Questo giallo ha progressivamente sostituito il giallo di cromo per la sua brillantezza e per la sua minore tossicità, anche se il cadmio, non dimentichiamolo, è un elemento comunque tossico.

Il giallo di cromo invece contiene cromato di piombo. Viene usato dal XIX° secolo, e il suo inventore è Louis Nicolas Vaquelin che lo scoprì assieme al berillio nel 1797 . Nonostante il loro considerevole potere coprente i  gialli di cromo hanno la caratteristica negativa di arrugginirsi con il passare del tempo. I girasoli di Van Gogh ad esempio stanno scurendo a causa della reazione del giallo con i pigmenti esposti alla luce del sole.

Il giallo di cromo infatti è anche noto con il nome di giallo “Van Gogh”, per la sua considerevole presenza appunto nei celebri “Girasoli”. Alcuni  storici scrivono persino  che Van Gogh andasse così pazzo per il giallo da arrivare a mangiarlo nella convinzione di trasferire l’emozione di felicità che il colore gli trasmetteva direttamente dentro di lui.

Si dice anche che Van Gogh fosse affetto da xantopsia, una distorsione della percezione che gli faceva percepire  la tonalità gialla in maggiore misura di quella che si ha in realtà e questo  forse potrebbe spiegarne la sua ossessione.

Il colore Giallo indiano è un colore naturale alquanto misterioso, proviene dall’India ed ha una bella gradazione dorata, calda, molto luminosa e trasparente. Riguardo i procedimenti per ottenere questo giallo, vi sono varie storie, la più aggreditata è che la sua fabbricazione sia ottenuta dall’urina di vacca nutrita con foglie di mango. Grazie a questa dieta, che comunque portava le vacche ad essere malnutrite e a morire precocemente, l'urina che producevano era estremamente gialla e luminosa.  Questa urina veniva raccolta, fatta bollire , filtrata e poi i resti venivano appallottolati in sfere di pigmento che venivano fatte cuocere e lasciate asciugare al sole. (*) Si può quindi immaginare quanto il suo odore fosse decisamente sgradevole. In ogni caso non è possibile oggi trovare questo tipo di giallo in commercio come prodotto naturale, ma la sua imitazione artificiale si può trovare in molti negozi, ha uno scarso potere coprente ed è molto utilizzato per le velature.


 

 

 (*) Kassia St Clair, Atlante Sentimentale dei colori pag 75-77

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