L'arancio che non aveva nome

L'arancio secondo Johannes Itten nel suo Arte del colore , risulta " Come composto di giallo e di rosso e costituisce il fuoco della massima attività luminosa. (...) mescolato con il bianco perde ogni carattere, offuscato con il nero piomba in un bruno smorto e insignificante. Da questo bruno schiarito nascono sereni toni del beige, emananti una benefica atmosfera. ( *pag.89)

Wassily Kandinsky ne Lo spirituale nell'arte  riteneva l'arancione "come un uomo sicuro della sua forza, che dà un'idea di salute. Il suo suono sembra quello di una campana che invita all'Angelus, o di un robusto contralto, o di una viola che esegue un largo (** pag.71) Diceva anche che l'arancione "è come un rosso  avvicinato all'umanità dal giallo" (*** pag. 28)

L'arancio è collegato alla fertilità, al tramonto, alla brace. Ha un carattere morbido, festoso, gioioso, tenero, asciutto, caldo e brillante.

Ha un significato di piacere, godimento, gioia, sollievo e allegria. E' solitamente un colore collegato alla festa.

Il suo nome deriva dal frutto che raggiunse l'Europa nel X-XI secolo. Prima del X secolo non aveva nome e di conseguenza veniva verbalmente definito o con il rosso o con il giallo.

Dal punto psicologico il colore arancio è più vicino al giallo  che al rosso, ma non ha la determinazione di nessuno dei due (**** pag.268).

Simboleggia la creatività, l'armonia ma anche l'espansione e l'ambizione.

L’arancione è un potente catalizzatore di energie. 

Ma quanti arancioni ci sono? Il prossimo giovedì una pillola su qualcuno di loro per conoscerli meglio.

 


 


 


*J. Itten, L'arte del colore

** W. Kandinsky. Lo spirituale nell'arte

*** P. Ball, Colore: Una biografia

**** J.Tornquist, Colore e Luce

Commenti

Post più popolari