Colore sensazione

Il colore è sempre stato usato dagli esseri viventi  per capire con un primo veloce sguardo se un animale , una pianta, un frutto etc.. era lontano, vicino, pericoloso, sicuro e altro ancora.

Una delle funzioni del colore infatti è quella di costituire un segnale.  Il giallo-nero della vespa ci segnala il pericolo. Ma se il giallo è abbinato a qualcosa di prezioso ecco che lo associamo all’oro così che il colore giallo diventa segno di prestigio e potere e non è più pericoloso per noi.

Il colore  è relativo, dipende, non dà certezze, bisogna inserirlo in un contesto per poterlo valutare…ma a volte il colore ci dà una serie di sensazioni che non ci accorgiamo neppure di provare e che percepiamo come vere: un oggetto nero pensiamo che pesi maggiormente di un oggetto grigio azzurro così come un auto rossa pensiamo sarà “sicuramente” più veloce di un auto azzurra.

Dal colore capiamo a livello di sensazione, non è detto che sia così,  se un oggetto è morbido o duro.

Un’ arma rosa ci spaventerà di meno che la stessa arma ma colorata di nero.

Tramite il colore riusciamo a percepire se un corpo è trasparente, opaco, lucido o ruvido.

Il nero  solitamente comunica una sensazione di durezza e pesantezza.  Il bianco comunica  solitamente leggerezza, il giallo è senza peso e il rosso risulta a volte aggressivo e pesante. Se mischiamo il rosso con il nero  vediamo che il marrone non comunica nulla dei due colori che lo compongono ma diventa morbido e plasmabile. Così come il rosso mischiato con il bianco,  diventando rosa, ci regala una sensazione di tenerezza e morbidezza.

Dal colore del nostro acquisto si può capire se pensiamo di cambiarlo in breve tempo o no.  Un abito colore “estate 2021” avrà una permanenza nel nostro armadio minore di un abito nero, o bianco o grigio.

I colori, come sempre, guidano le nostre impressioni, ci fanno provare sensazioni e indirizzano il nostro sguardo.

 

 

 

Per approfondire consiglio la lettura di Colore e Luce di Jorrit Tornquist, il capitolo Fenomeni Sinestetici pagg. 203-208