La composizione _parte 1

La composizione del colore all’interno di una immagine è sempre portatrice di dubbi e ansie.

Ovviamente , come in ogni cosa l’allenamento nell’accostare i colori e ridurre la scelta a pochi, come avevamo già visto nello scorso post, aiuta sicuramente.

Importante è capire dove portare l’attenzione all’interno dell’immagine in modo  che il nostro osservatore vada direttamente dove noi vogliamo che vada.

La posizione del colore, rispetto ai colori adiacenti caratterizzeranno il suo carattere e l’effetto. Per peso del colore  all’interno dell’immagine, si intende infatti la sua capacità di attirare l’attenzione dell’osservatore.

Il peso del colore  risulta inverso alla luminosità e alla chiarezza. Quindi più un colore è scuro più apparirà pesante all’interno della composizione; più è chiaro più apparirà rarefatto e leggero. Solitamente la parte inferiore supporta meglio il peso rispetto alla parte superiore, anche perché in alto siamo abituati a percepire il cielo, il vuoto, la leggerezza. Una forma collocata nella parte superiore della superficie di fondo sembra quasi vincere la forza di gravità, acquistando anche visivamente un peso maggiore.

Solitamente il blu in basso risulta pesante, in alto leggero, mentre il rosso scuro risulta incombente in alto e in basso risulta tranquillo. In alto il giallo è leggero e in basso sembra costretto. (*)

Provate con qualche quadrato di carta colorata anche voi. Posate il vostro elemento colorato  su una superficie e provate a spostarlo all’interno del foglio: posatelo in alto, in basso, a destra, a sinistra…provate ad ingrandire la macchia di colore, a rimpicciolirla…a inserirla su sfondi colorati diversi come un bianco, un nero o un grigio e a verificare che effetto vi fa, come lo vedete? Pesante, leggero, ingombrante?

Iniziando da questo esercizio semplice imparerete ben presto a riconoscere cosa porta il vostro sguardo a muoversi e a inserirlo nelle vostre immagini.

Il prossimo giovedì ne parleremo ancora. Ma intanto provate e fatemi sapere.

 



 

 

 

 

 (*)Johannes Itten, Arte del Colore, Il saggiatore pagg.91-93

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