La composizione_parte 2
L'occhio tende per sua natura ad associare e a raggruppare fra loro gli elementi simili.
Colori vicini e simili verranno riconosciuti come parte di un' unica area. Colori simili ma distanti, saranno collegati e riconosciuti dal nostro occhio come simili ma percepiti nella loro distanza e separazione.
La nostra impressione su di loro cambierà a seconda dei colori che provocano la distanza e che si frappongono tra di loro. Più il colore (chiamiamolo B) che si frappone tra due colori simili ( chiamiamoli A-A1) sarà simile , quindi A simile a B che è simile a A1 , più questo distacco non verrà notato.
Più i colori A-A1 saranno separati da colori in forte contrasto tra loro (chiamiamoli C) più la somiglianza tra A-A1 tenderà a non essere percepita e quindi i colori A e A1 verranno letti dal nostro occhio come colori a se' stanti anche se simili.
La somiglianza tra due colori può essere data del tono del colore, dalla sfumatura, dalla tendenza del colore ad una certa gradazione di tono e intensità o dall'avere un colore in comune.
Pensiamo ad esempio ad un colore formato da due colori: per esempio il verde composto da blu e giallo. Colori analoghi tra loro possono ad esempio essere considerati il giallo, il giallo verde, il verde, il verde blu. Tutti questi colori hanno in comune il colore giallo che unisce a livello percettivo tutti i colori citati e li fa collegare ad una stessa "famiglia" di colori analoghi.
Se vogliamo regalare al nostro colore peso, vastità e larghezza sicuramente può essere consigliabile un andamento orizzontale della composizione.
Un andamento verticale della composizione invece esprime assenza di peso, profondità e altezza.
Se vogliamo dare invece un senso di stabilità, solidità e concretezza possiamo utilizzare un andamento "quadrato" dove l'andamento verticale e quello orizzontale assumono la stessa misura e quantità.
L'andamento diagonale del colore nella composizione aiuta ad allontanare lo sguardo dello spettatore dal primo piano ad un punto in fondo all'immagine, creando profondità visiva.
Comporre i colori tenendo conto anche della loro caratteristica di chiaro scuro o di caldo e freddo ci può aiutare a creare i piani prospettici e ad aiutarci a creare la terza dimensione.
Provate a comporre su un foglio colori simili ma con andamento verticale e orizzontale. Vedrete come la percezione cambia, così come inserire colori con andamento diagonale donerà movimento prospettico; provate a separare colori simili con colori in contrasto e con colori analoghi ...cosa percepite?
Per approfondire consiglio la lettura di Johannes Itten, Arte del colore, Il saggiatore pagg 91-93
Paul Klee, Teoria della Forma e della Figurazione Vol1, Mimesis pagg.487-509
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