Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate?

Possono le onde del mare, essere rappresentate in movimento attraverso quattro colori solamente?

E’ quello che realizzò, nel 1980 Bridget Riley artista appartenente al movimento artistico della Op art, sviluppatosi intorno agli anni sessanta negli Stati Uniti. Questo  movimento definito dalla Enciclopedia Treccani “ come reazione all’espressionismo astratto, si ispirava alle esperienze condotte all’interno del Bauhaus, uno dei cui maestri, J. Albers, emigrato negli Stati Uniti, esercitò notevole influenza sui giovani artisti americani con la sua opera, il suo insegnamento, il suo saggio sull’interazione dei colori. "

Tra l'altro Bridget Riley, nel 2012,  fu la prima donna a ricevere il Sikkens Prize, un prestigioso premio artistico olandese che riconosce l'uso del colore.   

Nel 1980, La Riley lavorò contemporaneamente a due tele simili dedicate alle onde del mare. To a Summer's Day  e To a Summer’s  Day 2.

To a Summer's Day fa ora parte di una collezione privata mentre la tela numero 2 fa parte della collezione Tate a Londra e cliccando qui la potete ammirare in tutte le sue onde

To a Summer's Day 2 è un dipinto acrilico su tela composto da onde colorate. Il dipinto è composto da quattro colori - blu, viola, rosa e ocra – e per ogni  onda vengono utilizzati tre colori alla volta. La scelta del colore persiste per una lunghezza d'onda e mezza, con un colore che inizia e un altro che termina a ogni cresta o depressione. Non esiste una regola per la ripetizione dei colori lungo le onde. Le tenui strisce di colore che si mescolano e attraversano la tela in senso orizzontale, creano una sorta di illusione ottica che ricorda il continuo frangersi delle onde del mare.

La scelta dei colori era intesa a provocare un mix ottico nell'occhio, con la massima interazione possibile tra i colori. L'azzurro e il giallo ocra costituiscono la coppia di colori di base, in cui vengono introdotti occasionalmente fili di rosa e viola per accentuare gli accenti caldi e freddi sulla tela. 

Il titolo dell'opera, non in senso letterale ma come ispirazione per lo studio delle tele, fa riferimento al sonetto 18 di William Shakespeare "Dovrei paragonarti a un giorno d'estate?"

E voi a cosa paragonereste  un giorno d’estate?







 

 

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